Lule Onlus

Lule condivide i risultati della relazione intermedia del progetto “Mettiamo le ali – dall’emersione all’integrazione” alla vigilia della Giornata Mondiale contro la Tratta di Esseri Umani del 30 luglio

Lule Onlus

Un bilancio del progetto antitratta “Mettiamo le ali – dall’emersione all’integrazione”. Lule condivide i risultati della relazione intermedia del progetto, alla vigilia della Giornata Mondiale contro la Tratta di Esseri Umani del 30 luglio.

Istituita dalle Nazioni Unite nel 2013 la Giornata Mondiale contro la Tratta di Esseri Umani accende i riflettori sulle nuove forme di schiavitù.  Lule –  ente antitratta dal 1996, per rinforzare il messaggio, condivide i risultati della relazione intermedia del progetto “Mettiamo le ali – dall’emersione all’integrazione”, finanziato nell’ambito del Bando Antitratta della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, realizzato da LULE Onlus (capofila del progetto) insieme a una rete di enti attuatori formata da Associazione Casa Betel 2000 di Brescia, Associazione LULE ODV di Abbiategrasso, Associazione Micaela Onlus di Bergamo, Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione di Sesto San Giovanni, Cooperativa Soc. Farsi Prossimo di Milano e Fondazione Somaschi Onlus di Milano.

 “Mettiamo le ali” ha l’obiettivo di contrastare il fenomeno della tratta di esseri umani e dello sfruttamento sessuale, lavorativo, accattonaggio ed economie illegali — attraverso azioni di:

  • emersione, cioè l’individuazione delle vittime o potenziali vittime di tratta;
  • protezione e assistenza, con percorsi di tutela, accoglienza, supporto legale e sanitario,
  • integrazione, tramite mediazione e orientamento, formazione, co-costruzione del futuro per ogni persona fuoriuscita dallo sfruttamento e il maltrattamento, inserimento socio-lavorativo e l’accompagnamento verso l’autonomia;
  • prevenzione e sensibilizzazione, attraverso formazione, incontri ed esperienze dirette, per beneficiari, società civile e studenti.
  •  

Nella relazione intermedia, consultabile al link: https://bit.ly/407yqG6  si evince come il lavoro di emersione e prossimità rivolto alle potenziali vittime di tratta e grave sfruttamento abbia permesso di raggiungere complessivamente 1031 persone, nei primi nove mesi di attività:

– 591 tramite l’attività delle Unità di Contatto

– 41 tramite attività di sensibilizzazione presso CAS e SAI

– 272 tramite attività di outreach nei luoghi di aggregazione informale, formale e di culto

– 127 tramite l’attività di valutazione con colloqui di identificazione

Tra le persone raggiunte, 212 sono richiedenti/titolari di Protezione Internazionale:

– 75 incontrate nell’attività delle Unità di Contatto,

– 41 incontrate nell’attività di sensibilizzazione presso CAS e SAI,

– 96 incontrate nell’attività di valutazione con colloqui di identificazione

 

ADESIONI AL PROGRAMMA UNICO: l’attività di emersione e prossimità ha favorito l’adesione (nel progetto “Mettiamo le Ali” o altri progetti in rete) di 28 persone identificate come vittime di tratta:

– 21 dall’attività di SEGRETARIATO SOCIALE

– 5 dall’attività di REFERRAL

– 2 dall’attività delle UNITÀ DI CONTATTO UNITÀ DI STRADA E DI CONTATTO

– Sessuale outdoor: 82 persone in maggioranza femmine dell’Albania e della Romana e transessuali provenienti dal Sudamerica.

– Sessuale indoor: 134 persone di cui 65 contattate attraverso i siti (in prevalenza Sudamericane) e 37 persone incontrate nei centri massaggi cinesi.

– Sfruttamento lavorativo, accattonaggio, economie illegali: 146 persone in prevalenza uomini del Nord Africa, dell’Africa Subsahariana e del Sud-est Asiatico.

– Sfruttamento non definito: 192 persone.

– 340 azioni di prossimità (una persona può aver usufruito di più servizi o aver avuto più accessi allo stesso):

  • 100 consulenze legali (29,5 %)
  • 74 orientamenti lavorativi (22 %)
  • 64 colloqui di ascolto (19%)
  • 19 accompagnamenti sanitari (5,5%)
  • 83 accompagnamenti/invii ad altri servizi del territorio (24 %)
 

Le attività hanno interessato le sette province del progetto (Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Pavia), con un approccio multi‑agenzia che ha coinvolto OIM, Forze dell’Ordine, Ispettorati del Lavoro, sindacati, servizi sociali e il Numero Verde Nazionale Antitratta.

Il calo delle persone contattabili nei luoghi di sfruttamento – dovuto alla crescita della prostituzione indoor, al caporalato “invisibile” in proprietà private e all’uso di tecnologie che isolano le vittime – conferma la necessità di integrare l’outreach con una rete capillare di segnalazioni e una mappatura costante dei territori. Rimangono cruciali la fragilità abitativa, l’assenza di documenti regolari e il controllo esercitato dai racket, locali e transnazionali, che limitano l’accesso ai diritti e ai servizi.

Per maggiori informazioni sul progetto: Mettiamo le Ali – Lule Onlus

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