SHIFTING: dalla tratta all’integrazione. L’emozionante spot della nostra campagna di sensibilizzazione

SHIFTING, ovvero spostamento, cambiamento, ma anche rinnovo e passaggio.

Shifting è il titolo evocativo scelto per il video di sensibilizzazione promosso dalla rete di partner europei di Progetto WIN (tra cui Lule Onlus) per promuovere l’integrazione sociale e lavorativa delle donne vittime di tratta inserite in percorsi di sostegno e reinserimento sociale in Italia, Spagna e Bulgaria.

Le protagoniste di Shifting sono sei donne: Stella, Nadia, Laura, Dessislava, Paloma e Leila.

Sei volti sfumati. Sei corpi inizialmente avvolti dall’ombra, che poco alla volta si rivelano, raccontando, al tempo stesso, le loro storie, i loro percorsi di vita. Percorsi diversi, fatti di dolore, violenza da un lato, di normalità, sicurezza e successo dall’altra. Sei storie che trovano nell’incontro con l’altro il punto di svolta, di cambiamento… shifting appunto.

La vita è fatta di incontri: alcuni possono distruggere la tua vita, altri possono aiutarti a ricostruirla”.

Così la giovane Paloma riassume la sua vita e la presa di coscienza che, grazie al supporto ricevuto, l’ha portata a riprendere in mano dignità e speranza per tornare a vivere dopo aver subìto la tragica esperienza della tratta.

Shifting è un’ambiziosa iniziativa di informazione e sensibilizzazione promossa tra Italia, Spagna e Bulgaria.

Uno spot che racconta come solo il giusto sostegno e soprattutto l’opportunità di un lavoro legale, possono consentire a donne che, come Stella, Paloma e Leila, hanno vissuto gli orrori della tratta e della schiavitù, di uscire dalla condizione di sfruttamento e riavviare il loro progetto di vita.

Uno spot diretto da Beniamino Barrese e prodotto da THE BLINK FISH.

Scopri come anche tu puoi supportare, con le tue scelte, il percorso di integrazione di Stella, Paloma e Leila.

L’ obiettivo degli enti promotori è infatti quello di migliorare l’integrazione socio-economica nelle società ospitanti delle donne, cittadine di paesi terzi, che sono state vittime di Tratta a scopo di sfruttamento sessuale.

Solo l’integrazione sociale e lavorativa può rappresentare una soluzione per prevenire il ripetersi di fenomeni di sfruttamento o, peggio, di ritraffico di donne come Stella, Paloma e Leila, vittime di tratta finalmente affrancate e inserite in percorsi di sostegno, integrazione e reinserimento sociale.

Infatti, se non supportate efficacemente e soprattutto se non sono offerte loro opportunità di lavoro legale, le donne migranti sono fortemente esposte alla Tratta e a fenomeni di sfruttamento nel lavoro domestico, nei servizi di assistenza, nell’industria del sesso o in altri settori non regolamentati dalla legislazione del lavoro.

Ma come supportare il percorso di integrazione socio-lavorativa di queste giovani donne?

Se sei un imprenditore o un datore di lavoro, in sede di selezione del personale, puoi offrire un’opportunità di colloquio e/o di tirocinio anche a donne immigrate, accogliendo le segnalazioni degli enti del terzo settore garanti dei progetti di inclusione sociale di persone in condizione di fragilità.

Se lavori in un’azienda, in una società, in una cooperativa, puoi ispirare le scelte di chi si occupa di selezione del personale: per donne come Stella, Paloma e Leila, anche la sola possibilità di sostenere un colloquio di selezione è una preziosa opportunità di riscatto e integrazione!

Se operi nell’ambito della formazione e dei servizi al lavoro puoi sostenere il loro nuovo progetto di vita offrendo corsi di formazione professionale, un percorso di orientamento al lavoro e bilancio di competenze, opportunità di tirocinio o di lavoro.

Se sei un “semplice” cittadino, diventa ambasciatore di Shifting, condividendo presso i tuoi contatti e sui social il video di sensibilizzazione: in tal modo le persone raggiunte si moltiplicheranno, così come le opportunità di lavoro ed emancipazione per queste giovani vittime di tratta che stanno affrontando un difficile percorso di integrazione.

Perché solo l’indipendenza finanziaria consente alle donne di avere il controllo della propria vita


WIN – Trafficked Women Integration, è un progetto europeo che ha preso avvio nell’autunno del 2019 ed è finanziato dal Fondo dell’Unione Europea per l’Asilo, la Migrazione e l’Integrazione (AMIF) per favorire l’integrazione socio-economica di donne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale e prevenire il loro “ri-traffico”.

Per le beneficiarie del progetto sono stati sviluppati e messi in atto Piani di Integrazione Individuale ad hoc che comprendono corsi di formazione, servizi di supporto all’inserimento lavorativo, tirocini per affacciarsi al mondo del lavoro, corsi di lingua, accompagnamento psicologico e legale e servizi di mediazione linguistica e culturale.

Sono state inoltre organizzate azioni di sensibilizzazione sul tema della tratta, rivolte a aziende, sindacati e associazioni professionali e di categoria.

La rete del progetto è costituita dagli enti italiani Fondo Provinciale Milanese Per La Cooperazione Internazionale  (CAPOFILA – www.cooperazionemilanese.org), Cooperativa LULE (www.luleonlus.it) ed Energheia Impresa Sociale (energheiaimpresa.it), l’associazione spagnola Asociación AMIGA por los derechos humanos de las mujeres  (amiga.org.es) e la fondazione bulgara Animus Association (animusassociation.org). Cinque organizzazioni attive in Italia, Spagna e Bulgaria con diversi background ed esperienze, ma accomunate dalla convinzione che la Tratta di esseri umani sia una grave violazione dei diritti umani e che le donne migranti vittime di Tratta meritino sostegno e protezione per integrarsi nelle nostre società.

Presentazione

IL NOSTRO OBIETTIVO

Il nostro obiettivo è quello di favorire l’integrazione socio-economica nelle società ospitanti delle donne, cittadine di paesi terzi, che sono state vittime di Tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Riteniamo, infatti, che solo l’integrazione lavorativa e sociale possa rappresentare una soluzione di lungo periodo per prevenire l’abuso e la re-immissione nella Tratta.

CHE COSA FACCIAMO

Organizziamo corsi di formazione professionale e di lingua per donne vittime di Tratta. Offriamo loro servizi di supporto all’inserimento lavorativo e facilitiamo il loro accesso al mercato del lavoro. Per coloro che ne hanno bisogno, offriamo supporto sociale, psicologico e legale. Forniamo anche formazione sulle competenze trasversali (soft-skills), organizziamo servizi di mediazione culturale e di traduzione, quando necessario.

Scambiamo esperienze, informazioni e buone pratiche sull’integrazione e i servizi di supporto alle vittime di Tratta. Definiamo e adottiamo, inoltre, linee guida comuni, metodologie e strumenti pratici per supportare le donne, vittime di Tratta in Bulgaria, Italia e Spagna, nel loro percorso.
Organizziamo attività di sensibilizzazione sul tema della Tratta di esseri umani, rivolte ad aziende, sindacati, associazioni professionali e fornitori di servizi di formazione e al lavoro.

Coinvolgiamo, inoltre, le organizzazioni della società civile; le istituzioni per l’immigrazione, l’asilo e l’integrazione; le organizzazioni per i diritti umani e i diritti delle donne; i decisori politici e il pubblico in generale.

PERCHE’ IL PROGETTO “WIN” È NECESSARIO

Le donne e le ragazze sono i soggetti più vulnerabili al fenomeno della Tratta di esseri umani rappresentando il 58% delle vittime registrate nell’UE. Esse sono, inoltre, la maggior parte delle vittime di sfruttamento sessuale. Infine, il 56% delle vittime di Tratta in UE è composto da cittadini di paesi terzi.

Ci sono ostacoli significativi all’integrazione socio-economica delle donne cittadine di paesi terzi vittime di Tratta, come l’insicurezza relativa alla residenza, il trauma psicologico, le barriere linguistiche, la mancanza di precedenti esperienze lavorative, i diffusi stereotipi culturali e religiosi contro le donne e il pregiudizio nei confronti sia delle vittime della Tratta a fini di sfruttamento sessuale sia dei cittadini di paesi terzi.

Se non supportate efficacemente e soprattutto se non sono offerte loro opportunità di lavoro legale, le donne migranti sono fortemente esposte alla Tratta a fenomeni di sfruttamento nel lavoro domestico, nei servizi di assistenza, nell’industria del sesso o in altri settori non regolamentati dalla legislazione del lavoro.

L’indipendenza finanziaria consente alle donne di avere il controllo della propria vita.


Materiale informativo


Contatti

Fondo Provinciale Milanese per la Cooperazione Internazionale: v.querzola@cooperazionemilanese.orgcooperazionemilanese.org

Cooperativa Lule: 349 7552602 – integrazione@luleonlus.itluleonlus.it

Energheia Impresa Sociale: 02 96481272 – info@energheiaimpresa.itenergheiaimpresa.it


Questo progetto è finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione dell’Unione Europea.

This project is funded by the European Union’s Asylum, Migration and Integration Fund.


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