Di fronte all’emergenza CoronaVirus, la maggior parte di noi ha fatto come è stato indicato dalle autorità competenti: restate a casa è il mantra; #restateacasa è diventato anche un hashtag!
Vale la pena ricordare, però, che anche durante questa emergenza esistono numerose persone in condizione di fragilità, invisibili e dimenticate ai margini della nostra società.
Persone che una casa non ce l’hanno o per le quali “casa” non significa sicurezza e calore. Donne sfruttate, trattate e/o maltrattate; minori allontanate dalla famiglia o in situazione di grave disagio.
Queste donne; queste adolescenti; queste bambine, vivono quella che si spera sia una parentesi sospesa della propria vita: allontanate dal pericolo e dall’emergenza, abitano finalmente una casa sicura, ospiti di comunità residenziali.
Ma ora, nell’emergenza sanitaria, chi pensa a loro?
Noi ci siamo!
Colazione, pranzo, cena; compiti, laboratori, tempo libero; confronto e sostegno.
Gli operatori di LULE ONLUS, nonostante i rischi, continuano a lavorare, notte e giorno, per far sì che queste comunità abbiano quel calore e quella familiarità che le renda quanto di più simile ad una “casa” queste donne e ragazze oggi possano avere.
In questi giorni condivideremo, sulla nostra pagina facebook, queste esperienze di quotidianità all’interno delle nostre comunità residenziali.
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